SANGUE PULITO
Venerdì santo, nella passione del Signore – 29 marzo 2024
Giungendo all’apice del cammino della Quaresima, contemplando Gesù crocifisso medico e medicina, mi introduco alla morte di Gesù con un racconto di fantasia un po’ crudo, ma che ci offre la densità di quanto ascolteremo nella passione per vincere lo scontato che rende gommoso il nostro cuore.
È sera. Stai guidando verso casa. Sintonizzi la radio. Il notiziario racconta che nelle remote colline dell’India sono morte 3 persone per un virus sconosciuto. Dopo qualche giorno, senti che non sono più 3, ma 30.000. “L’Influenza Misteriosa” riempie tutte le prime pagine. Tutti si domandano: Come controlleremo questo virus letale? L’Europa chiude le sue frontiere, per evitare contagi, ma è già troppo tardi e si scoprono casi infetti. Subito il Presidente degli Stati Uniti impedisce collegamenti ma il giorno dopo 2 donne muoiono per il virus a New York. In pochissimo sembra che abbia invaso tutto il mondo!
I migliori scienziati si riuniscono e decifrano il DNA del virus ma per creare l’antidoto è necessario del sangue “puro”, di qualcuno che non sia stato infettato dal virus. Non si trova nessuno. I governi ordinano che tutti facciano un esame del sangue.
Tu sei nel tuo Ospedale, c’è ressa. All’improvviso un dottore esce gridando un nome.
Il più piccolo dei tuoi figli è accanto a te, ti afferra la giacca e dice: “Papà, è il mio nome!”.
Prima di potere reagire si stanno già portando via tuo figlio tu gridi: “Aspettate!” e loro rispondono: “Lui è puro!”. Dopo poco escono i medici e il grande primario ti dice: “Grazie! Suo figlio è l’unico al mondo col sangue puro. Ma per creare l’antidoto dovete firmate questo modulo: abbiamo bisogno del permesso di usare il suo sangue”. Mentre stai firmando ti viene da chiedere: “Quanto sangue?”. “Non eravamo preparati che fosse un bambino…serve tutto! Ma stiamo parlando della salvezza per tutto il mondo… per favore firmi, ci serve tutto per salvare tutti gli uomini!”.
Panico. Un silenzio gelido ti invade il cuore e la mente.
Vedi tuo figlio nelle mani dei medici, ma vuoi stargli vicino.
Vorresti trovare un modo per spiegargli che è per il bene, ma non ce la fai.
Le voci e i rumori si fanno concitanti, i medici gridano “Dobbiamo iniziare, gente di tutto il mondo sta morendo!”, mentre lui, tuo figlio, sempre più spaventato ti mormora: “Papà, mamma, perché mi state abbandonando?”.
Il tuo cuore è squarciato per il sacrificio di tuo figlio.
In tutto il mondo si parla e si scrive di lui, tutti lo conoscono, il suo volto lo vedi ovunque, persino addosso alla gente: tutti sono salvi grazie alla vita di tuo figlio, l’unico puro.
Ma proprio quando ti aspetti di sentirti dire grazie per quel dono immenso e totale che ha ridato la vita a tutti, resti attonito… tanti hanno cose e corse importanti da fare, c’è chi nemmeno ci pensa e chi lo fa solo per circostanza. Vorresti bloccare tutto e afferrare tutti per la gola e gridare: “Mio figlio è morto per voi, non vi interessa niente?”.
E se Dio stesse gridando così?
Proviamo a sentire l’urlo straziante di Dio padre.
Proviamo a pensare quanto io gli sono costato caro.
Proviamo a guardare Gesù negli occhi e dirgli: Grazie!