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Gesù Dermatologo

GESÙ DERMATOLOGO

2a domenica di Quaresima B – 25 febbraio 2024

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco – In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

RIFLESSIONE

Il racconto della trasfigurazione di Gesù mi fa pensare alla limpidezza e brillantezza dei nostri atteggiamenti. 

Come fare perché le persone che ci sono vicine possano dire come Pietro, Giacomo e Giovanni “è bello stare qui con te!”.

Quale è il segreto della luminosità di Gesù?

Come vincere la cupezza oscura o il pallore senza espressione?

L’attrice Anna Magnani romanescamente si confidava: “Ce metti una vita intera per accorgerti che a chi dovevi piacè sei piaciuta e a chi no mejo così. Te piaci perché sei tu. Ce metti na vita intera (la tua!) per piacerti, per contà i difetti e riderce sopra, perché so belli, perché so i tuoi. Senza tutti quei difetti chi saresti? Nessuno. Quando la gente diceva pe strada «quant’è bona!» pensavo: «Bella de che?! Anvedi sto cecato!». Adesso senza vergognarmi lo dico pure  al truccatore: «Lasciami tutte le rughe! Le ho pagate care!». L’importante è non avere le grinze al cervello. Il fascino che seduce è quello che rende speciale un difetto. Belli significa essere persone piacevoli, in armonia con se stessi, in grado di farsi apprezzare non solo per l’aspetto fisico ma per ciò che si trasmette col proprio essere. L’obiettivo mio non è la giovinezza perenne, ma la serenità perenne”.

Il Crocifisso si staglia davanti a noi non solo come MEDICO che ci fa fermare per un check-up, come settimana scorsa, ma oggi si prende cura di noi come DERMATOLOGO.

Un dermatologo consiglia attenta igiene e mappatura dei nei.

Due indicazioni che rivedo in Mosè ed Elia, come simboli di passato e futuro: il passato da ripulire, il futuro da mappare.

Il passato, innanzitutto, necessita un’attenta igiene. 

Mosè che lascia la schiavitù e l’esilio attraversando il deserto ci insegna a chiamare per nome i faraoni e le piaghe d’Egitto, cioè chi e cosa ci ha imprigionato, usato, ferito. 

Non è pensabile un colpo di spugna che cancella “il passato”, perché è un concetto troppo generico e magmatico. Vanno invece sanificati i singoli fatti considerandoli “passati”.

Se non si chiudono producono pus e acne. Un brufolo è nulla eppure ha la forza di rubare tutta l’attenzione al bello: vedi solo quello anche su un viso meraviglioso.

Il futuro invece esige una mappatura, come i nei.

Elia è il profeta della speranza resistente ad ogni avversità. Qualcuno cerca di spiare coi tarocchi un futuro taroccato, come se si dovessero rubare pezzi di qualcosa già determinato. Dio mi ha fatto libero e voglio restarlo scegliendo io il meglio.

Per questo preferisco parlare al plurale di “futuri” che sono per me i risultati possibili e i percorsi percorribili, analizzando i rischi e disinnescando le paure.

Tra Mosè ed Elia, tra passati da igienizzare e futuri da mappare si pone Gesù che consegna l’impegno del bellesere qui e ora.

Noi siamo ansiosi per il nostro “ben-essere”, Gesù ci indica l’essere-bene, il “bellessere”.

Ci cura e si prende cura di noi per renderci luminosi, lisci, elastici. Le qualità della pelle bella dovrebbero essere le caratteristiche dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, dei nostri modi: luminosi, lisci, elastici. Invece troppo spesso siamo ombrosi, ruvidi, duri.

Lasciamo che il Crocifisso dermatologo ci trasfiguri il volto donandoci il bellessere che sa rendere speciali anche i difetti.