GENTE SBAGLIATA – 9 giugno 2024
10ma domenica del tempo ordinario B
LETTURE
Dal libro della Genesi – Dopo che l’uomo ebbe mangiato dell’albero, Dio lo chiamò: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce: ho avuto paura, perché sono nudo e mi sono nascosto». «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Dal Vangelo secondo Marco – Gesù entrò in una casa e si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Gli scribi scesi da Gerusalemme dicevano: «È posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e diceva: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno». Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Ecco mia madre e i miei fratelli: chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
RIFLESSIONE
Dio (secondo me) vuole che incontriamo gente sbagliata così quando finalmente troviamo quella giusta capiamo quanto essere riconoscenti per quel regalo.
Ho fatto questa riflessione pensando alle letture di oggi dove tutti si accusano, si incolpano, si giudicano male.
I Vangeli delle scorse domeniche con la luce divina che innalza, infiamma, riempie appaiono solo belle teorie perché appena si esce di chiesa ci si schianta contro il muro dell’ombrosità, dell’intolleranza, dell’incomprensione.
Anche per noi, come per Adamo ed Eva, l’albero della vita ha frutti gustosi ma proibiti, infatti basta poco e ti trovi nudo. Spogliati dalle supponenze, le debolezze fanno vergognare.
Allora è facile puntare il dito contro chi hai vicino urlando perché frega, delude, scoraggia, innervosisce, ferisce.
Oppure si cercano alibi accusando situazioni o circostanze di essere come serpenti velenosi che avvelenano o stritolano.
Alla fine poi la colpa di tutto la diamo al Signore (come nel Vangelo di oggi) ritenendolo “fuori di testa”: perché permettere certe cose? perché non interviene?
Nella Genesi si parla dell’albero della vita come “albero della conoscenza del bene e del male”. Noi subito notiamo il male, ma a fatica riconosciamo il bene: ci viene spontaneo lamentarci e sparare sentenze, poi, per fortuna, la realtà spiazza i nostri giudizi.
“La vostra musica è debole e fuori moda” fu il giudizio al primo provino alla Decca Records per i The Beatles.
Fu licenziato a 30 anni da un’azienda informatica perché non aperto alle novità: Steve Jobs (fondatore di Apple).
Non assunto dalla redazione di un giornale dopo la prova perché ritenuto “senza fantasia”: Walt Disney.
Comincia a parlare a 5 anni e alle suole elementari gli viene data una maestra di sostegno: Albert Einstein.
Non preso in squadra come giocatore perché debole e gracile, viene tenuto come raccattapalle: Michael Jordan.
“Mostra evidenti spunti paranoici di megalomania ritenendosi un grande filosofo” dalla cartella psichiatrica di Nietzsche.
Questi esempi fanno capire le parole di Gesù: l’unico peccato che non può essere perdonato è la bestemmia contro lo Spirito.
È stare davanti alla luce e rimanere con gli occhi chiusi.
È l’ottusità ostinata che nasce da piccolezza d’animo, e ha a che fare con rigidità mentale, aridità di sentimenti, pedanteria pretenziosa, rigidità acida.
Tante volte i maggiori conflitti non sono tra due persone, ma tra una persona e se stessa. Le tensioni sono inevitabili, ma ciò che fa la differenza tra danneggiare una relazione o rafforzarla sono gli atteggiamenti che io metto in atto.
Il frutto dell’albero della vita, perché tutto abbia più gusto, è riconoscere il bene e il bello tanto quanto notiamo il male.
È questa la volontà di Dio che rifà i rapporti, di cui parla Gesù, e forse perciò Dio vuole che incontriamo gente sbagliata…