DOLCI AUGURI DI OPPORTUNITÀ
25 dicembre 2024 – Natale del Signore, inizio del Giubileo
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca – Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città del re Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
RIFLESSIONE
“Non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni”.
Faccio mio l’augurio di Papa Francesco che oggi apre per noi la porta santa della speranza, come inizio del Giubileo.
Se invece dell’anno santo si apre un panettone, però, fa Natale molto più che i misteri della fede. Eppure nasconde un segreto.
In una vigilia di Natale nella Milano di fine 1400, Antonio, un giovane sguattero della cucina di Ludovico il Moro, per distrazione, brucia il dolce destinato al banchetto ducale. Preso dal panico, impasta tutto quello che trova in cucina: farina, zucchero, tuorli d’uovo, persino un po’ di sale, lievito, uvetta e canditi. Ha paura del peggio. Si blocca. Aspetta. Non sa cosa fare, ormai è tardi. La massa intanto si è gonfiata e allora la inforna. Quando il cuoco se ne accorge lo butta da solo nella sala, in modo che si prenda lui tutta la colpa. Gli occhi allibiti e infuocati degli Sforza osservano il misero servitore e quella cosa sconosciuta e imprevista che serve. Gli ospiti però lo gustano, chiedendosi meravigliati cosa fosse. Il Duca allora dandogli onore dice in milanese: è il pà de Tone, è il pane di Antonio, da cui appunto il nome “panettone”.
Dall’errore nasce un’opportunità.
Dalla crisi nasce un apprezzamento.
Dalla paura nasce il gusto.
Dalla mancanza nasce la condivisione.
Dalla frustrazione nasce la speranza.
Succede per il “pa’ de Tone”, succede per Gesù a Betlemme, quindi oggi può succedere anche per ciascuno di noi: da fragilità, mancanze, errori, nasce la possibilità di sorridere.
A noi che facciamo fatica a gustare, gioire, ringraziare, ridere, il Natale consegna la responsabilità delle opportunità.
Dio si fa uomo perché crede in me più di quanto io credo in lui e mi immagino Gesù che canticchia contento lasciando il cielo per scendere verso la terra. Ma cosa potrebbe fischiettare? Credo che un testo di Marco Mengoni valga per lui e per noi:
“Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani che hanno coraggio,
credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani
Oggi la gente ti giudica per quale immagine hai: vede soltanto le maschere, non sa nemmeno chi sei.
Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei, ma quando piangi in silenzio scopri davvero chi sei.
Prendi la mano e rialzati, tu puoi fidarti di me!
Ma che splendore che sei nella tua fragilità
e ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà.
L’amore ha vinto, vince e vincerà”.
Questa è l’opportunità che il Dio bambino ci consegna.
Questa è l’opportunità colta da Antonio col il panettone.
Natale è ogni decisione di fare proprio lo stile di un Dio che sceglie di essere uomo, di credere negli esseri umani, di credere negli esseri umani che hanno coraggio, ma soprattutto in chi ha il coraggio di essere più umano.
Natale è ogni scelta fatta per essere imprenditori di sogni e non solo mediocremente amministratori di paure.
Auguriamoci allora di aprire la porta santa dell’interiorità e da lì uscire come pellegrini di speranza agli incroci del solito per rendere il prossimo anno pieno di grazia come il Giubileo e gustoso come il “pa’ de Tone”. Buon Natale!
LINK PER SENTIRE LA CANZONE
https://youtu.be/U-4OrzSBfm8?si=RXY3O8lS9SNgbLOR
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CELEBRAZIONE DELLA MESSA
Parrocchia della MADONNA DEL BOSCO
BERGAMO, zona Astino, via Madonna del Bosco 58
Martedì 24 VIGILIA – ore 21.30 e mezzanotte
Mercoledì 25 NATALE – ore 8.30 – 10 – 18
Giovedì 26 SANTO STEFANO – ore 10 e 18
Sabato 28 – ore 18
Domenica 29 – ore 10 e 18