UN LOGO, UNA PROSPETTIVA
12 gennaio 2025 – festa del battesimo di Gesù
VANGELO
Dal vangelo secondo Luca – In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
RIFLESSIONE
In qualsiasi tragitto il partire è la parte più difficile.
Gesù che esce dalla porta della casa di Nazareth ormai adulto ci interpella oggi sulla nostra capacità di smuoverci.
Henry Van Dyke, scrittore statunitense, così riflette: “Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per voi?
Siete disposti a mettere i vostri diritti dopo i vostri doveri e a darvi la possibilità di fare un po’ di più di quanto dovete?
Siete disposti a considerare le intenzioni che spingono gli altri invece che le vostre impressioni sulle apparenze?
Siete disposti a capire che la ragione della vostra esistenza non è ciò che avrete dalla vita, ma ciò che darete alla Vita?
Siete disposti a non lamentarvi per come va l’universo ma a cercare dove potete seminare voi granelli di felicità?
Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo?
Allora per voi Natale durerà tutto l’anno”.
Noi invece il Natale lo abbiamo già inscatolato e archiviato.
Di colpo siamo tornati alle corse di tutti i giorni.
Di colpo ritroviamo persino Gesù, adulto, per strada.
Cogliamo l’occasione però per farci prendere per mano: questo ci rende “pellegrini di speranza”.
È il motto del Giubileo, ripetuto spesso in questi giorni. Un LOGO lo accompagna con alcuni messaggi.
Quattro figure simboleggiano l’umanità.
Il primo atteggiamento è la disponibilità al dialogo.
È possibile solo nella accettazione delle diversità e nella comprensione delle specificità di ognuno.
Sono 4 come i punti cardinali e come gli elementi essenziali (acqua/azzurro, terra/verde, aria/giallo, fuoco/rosso).
Si attaccano a una croce che è albero maestro, vela e ancora (per i marinai “l’ancora della speranza” è quella di riserva, usata come sicurezza nelle tempeste, nei pericoli, nelle derive).
Il secondo atteggiamento è la disponibilità alla fiducia.
Nel vocabolario le stesse lettere scrivono due parole: l’àncora della barca e l’avverbio ancòra.
Così è Dio: è àncora e ancòra, è sicurezza e possibilità di oltre. Così è la famiglia. Così è chi ama. Così è lo stile del Vangelo.
Le onde sottostanti sono il mare della vita, spesso incerto.
Il terzo atteggiamento è la disponibilità all’ottimismo.
Chiede il coraggio di solcare rotte nuove e di andare in profondità a pescare nutrimento e ricchezze.
Giubileo è rinnovamento anche relazionale, culturale, sociale.
La disponibilità al dialogo, alla fiducia, all’ottimismo sono le caratteristiche dei “pellegrini di speranza” per vivere quanto Dio ha detto a Gesù al fiume Giordano e oggi sussurra a noi: “tu sei amato!”. L’anno è “giubilante” se gusti il tuo essere amato da Dio, se scegli di amare te stesso, se ringrazi essere amato dagli altri.
Un proverbio persiano insegna: “Si entra in paradiso facendo il primo passo con un buon pensiero, il secondo con una buona parola e il terzo con una buona azione”.
Il buon pensiero che si fa dialogo, la buona parola che offre fiducia, la buona azione che contagia ottimismo, sono la combinazione della porta santa che apre il cielo.
La parte più difficile è partire a farlo ma basta un giorno solo.