ABBRONZARSI
25 agosto 2024 – 21ma domenica del tempo ordinario
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni – In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
RIFLESSIONE
Per prendere il sole non serve chiedere: “ti prego abbronzami!”. Se ti metti davanti a lui, il sole ti abbronza.
Per prendere il sole non serve conoscere nozioni di astrofisica. Se ti metti davanti a lui, il sole ti abbronza.
Per prendere il sole non serve prima incensare la sua potenza. Se ti sei metti davanti a lui, il sole ti abbronza.
Succede lo stesso con Dio: basta mettersi davanti a lui.
Dubbi e distacchi fanno parte della fede, infatti “fede” è sinonimo di fiducia e affidamento, non di evidenza.
Grave non è avere dubbi, grave è essere impermeabili.
Per questo Gesù è determinato: “volete andarvene anche voi?”. Non fa svendite per convincere o facilitazioni per trattenere, ma, per rispondere al momento di crisi, lui gioca al rialzo.
Scuote dal rischio del ridicolo di chi vuole abbronzarsi con la luce della torcia del suo telefonino: è chi pensa solo a se stesso, è chi è negativo e giudicante, è chi confonde la verità con le sue idee e le sue abitudini, si lamenta ma non fa nulla per migliorare bloccato nel solito.
Questa ottusità ammuffita ricorda le signore dell’800 con l’ombrellino perché la pelle bianca indicava aristocrazia, a dispregio delle contadine abbronzate per il lavoro nei campi. A sgretolare questa supponenza arrivò nel 1923 Coco Chanel che dopo una vacanza a Juan-les-Pins esibì la sua pelle dorata come elemento di eleganza. Il “così fan tutti” vinse sulle idee.
Da notare la risposta di Pietro: “Signore da chi andremo?”. Non dove ma da chi: è determinante la qualità della persona.
Nella mia Bergamo festeggiamo il patrono: Sant’Alessandro. Fu un soldato romano, che con la fatica di vivere e di credere, da laico è morto martire per mantenere la coerenza. Ci ha messo la faccia e gli è costata la testa (fu decapitato). Santo è chi offre il meglio di sé, dove è, come è, con chi è.
Il suo essere combattente lo ha reso allergico all’ingiustizia. Il sopruso della sua condanna lo ha reso maestro di giustizia.
La sua fede ci insegna giustizia relazionale contro quei tiranni che sono ossessioni, invidie, gelosie, presunzioni, pretese.
La sua speranza ci insegna giustizia sociale tradotta in gesti di inclusività, comprensione, accettazione, dialogo, confronto.
La sua carità ci insegna giustizia riparativa nella volontà di affrontare le fatiche, andando oltre crisi, fallimenti, errori.
Questa è l’abbronzatura dell’anima: si è messo di fronte a Dio e ha saputo vivere ambienti difficili, ostili, superficiali, violenti mostrando la bellezza dorata della pelle dei suoi valori.
È come lui chiunque è “giusto” perché si sente “aggiustato” per essersi lasciato illuminare lavorando su di sé e sulla realtà. Il contrario è chi si crede supereroe superiore a tutto e a tutti.
Come per il sole non è questione di chiedere o pagare, di elaborazioni teoriche o di dichiarazioni rituali, basta volerlo dandosi tempo, modo, pace, silenzio.
In questi giorni si nota dall’abbronzatura chi è stato al sole. Non serve fare nulla. Basta spogliarsi e chiudere gli occhi. Al resto ci pensa lui e il sole lascia sempre traccia. Anche Dio.