AUGURI, NONOSTANTE TUTTO – 31 marzo 2024
Pasqua di risurrezione
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni – Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
RIFLESSIONE
“Ci avevo creduto, purtroppo!”, disse il pessimista.
“Vorrei crederci ancora!”, replicò il sognatore.
“Ci credo nonostante tutto”, sussurrò l’innamorato
(Michelangelo da Pisa, medico filosofo 1655-1740).
Nonostante tutto, chi ci rotolerà via il masso?
La domanda delle donne e degli apostoli all’alba di Pasqua riecheggia ancora oggi dentro di noi.
Il masso pesante che chiude la vicenda di Gesù nel sepolcro è il masso pesante che blocca il nostro cuore per la morte di storie, di speranze, di attese, di sogni, di sentimenti, è il masso pesante dei se, dei ma, dei però, dei tanto ormai…
La liturgia di Pasqua in un antichissimo inno dice: “morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello”. La stessa sfida che c’è tra i “purtroppo” e il “nonostante tutto”.
Mi aiuta a capirlo un fatto accaduto alla fine del 1800, nelle campagne della Scozia. Un contadino sentì un grido di aiuto arrivare dalla palude vicino al campo dove lavorava. Un ragazzino stava affogando, tentando disperatamente, ma invano, di liberarsi dalla melma dove era caduto. Corse. Lo prese e con tutte le forze che aveva lo tirò fuori. Lo portò a casa sua dove lo fece asciugare e tranquillizzare. Fece merenda, giocò con il figlio, ringraziò e se ne andò.
Il giorno dopo, arrivò davanti all’umile cascina una carrozza da cui scese il Duca di Marlborough, che si presentò come il padre del ragazzino salvato da una morte atroce: “Voglio darle una ricompensa per aver salvato mio figlio”. “No! Non posso accettare”, rispose con dignità il coltivatore. “Allora, le propongo questo: mi lasci dare a suo figlio lo stesso livello di istruzione che darò al mio. Se le somiglia, non ho dubbi che sarà un uomo di cui essere orgogliosi”.
Accettò. Il figlio frequentò le migliori scuole e si laureò in medicina nel prestigioso St. Mary’s Hospital di Londra. Divenne un medico brillante: il Dr. Alexander Fleming, colui che scoprì la penicillina, salvando così migliaia di vite.
Il nome del piccolo Duca salvato? Sir Winston Churchill tra i risolutori della guerra mondiale e i fondatori dell’Europa.
Solo la forza del “nonostante tutto” può cambiare la storia perché è fidarsi e affidarsi alla Vita che vince la morte.
Tutti sanno chi è stato Fleming e cosa ha fatto Churchill, ma è sconosciuto il gesto d’amore che ne è all’origine.
Donne e uomini del “nonostante tutto” sono angeli di Pasqua.
È la forza che “nonostante tutto” fa uscire Cristo dalla tomba, da quel sepolcro in cui a volte ci troviamo chiusi noi stessi con le bende dei pregiudizi, le lapidi delle delusioni, i massi dei rimpianti, il buio delle frustrazioni.
La risurrezione agisce, qui e oggi, riempiendo anche noi della forza divina del “nonostante tutto” che può ribaltare un inverno con piccoli germogli colorati, può ribaltare il fallimento con opportunità nuove, può ribaltare dubbi ombrosi con sorrisi luminosi, può ribaltare le morti quotidiane interiori con un’alba nuova.
“Ci avevo creduto, purtroppo!”, disse il pessimista.
“Vorrei crederci ancora!”, replicò il sognatore.
“Ci credo nonostante tutto”, sussurra l’innamorato della speranza, dei valori, dell’etica, della giustizia, l’innamorato di ogni opportunità di primavera di vita nuova, l’innamorato del Dio di Gesù Cristo, il crocifisso risorto.